Cosa fare quando scatta il salvavita?
Se avete letto il mio precedente articolo ” Il salvavita elettrico: cos’è e a che cosa serve” saprete ormai cosa è il salvavita, o meglio l’interruttore magnetotermico differenziale. Ora vedremo cosa fare nel caso in cui ci lasci privi di energia elettrica
all’ improvviso. Questo articolo è particolarmente indirizzato a coloro che hanno poca esperienza nel campo elettrico, per cui gli interventi non avranno nulla di pericoloso per la vostra incolumità.
Conosciamo il nostro salvavita elettrico
Se il vostro impianto è di vecchio tipo avrete probabilmente un solo salvavita che protegge tutto l’impianto. A questo punto controllate se l’interruttore dell’ Ente distributore è spento o acceso. Se è spento, accertativi che il salvavita sia anche lui spento, fate un giretto per la casa ed accertatevi che non ci sia nulla di macroscopicamente fuori posto (p.es. il phon nella vasca da bagno piena!!): mettete
in azione anche il naso, i guasti sulle apparecchiature elettriche molto spesso sviluppano caratteristici odori di plastica e vernice bruciata. Se individuate una apparecchiatura palesemente guasta, disconnettetela dall’ impianto e riaccendete gli interruttori. Se non trovate nulla, allora bisogna disconnettere (staccare la spina) a tutte le apparecchiature, iniziando da quelle più soggette a guasti: scaldabagni, condizionatori, lavatrici,lavastoviglie, forni e piastre elettriche, frigoriferi e congelatori, caldaie ecc. ecc.
NON é sufficiente che siano spenti, bisogna proprio distaccarli dalla rete perché gli
interruttori delle apparecchiature spesso interrompono solo uno dei fili di alimentazione e ciò basta ad influenzare l’impianto elettrico. Chi possiede arredamenti da cucina monoblocco potrebbe avere qualche difficoltà di accesso alle prese degli elettrodomestici da incasso, ma solitamente rimuovendo lo zoccolo inferiore si trovano le connessioni. Proseguiremo poi con la disconnessione di tutte le
apparecchiature dotate di spina, come computer, tv, decoder, radio, radiosveglie, abat-jour, bisogna insomma lasciare l’impianto nudo, per quanto possibile come quando fu costruito.
A questo punto possiamo riattaccare l’ interruttore del contatore e il salvavita.
Se si riattivano entrambi, siamo sulla buona strada. Iniziamo a riconnettere una apparecchiatura per volta, attendendo qualche attimo fra una apparecchiatura e l’altra.
Per esclusione, dovremmo trovare l’ apparecchio guasto e lo lasceremo naturalmente disconnesso.
Se invece si distaccassero ancora, sia insieme che separatamente, bisogna
fare un ultimo tentativo, se ve la sentite: disconnettere tutti i lampadari e gli apparecchi di illuminazione, anche quelli all’ esterno. Se non abbiamo risolto nulla fino ad ora e gli interruttori continuano a scattare, forse è opportuno chiamare qualcuno più ferrato in materia.
Negli impianti più recenti probabilmente troverete, oltre al salvavita, anche altri interruttori, questi però solo magnetotermici. Significa che l’ impianto è suddiviso in più parti, il che è una buonissima cosa. Ogni interruttore protegge un circuito: prese, luce, elettrodomestici cucina, garage e cantine, luci esterne ecc. ecc.
Come nel caso precedente, distacchiamo tutti gli interruttori, e se il salvavita rimane
inserito, con calma, aspettando qualche minuto fra uno e l’altro, inseriamo uno alla volta gli interruttori.
Quando avremo individuato la zona con il guasto, procederemo come descritto nella
prima parte di questo articolo, cioè disconnetteremo tutte le utenze servite dall’interruttore e dovremmo trovare così l’ utenza guasta. Se cosi non fosse, chiamiamo il solito esperto.
Nel prossimo articolo, che sarà dedicato ai più esperti del fai da te elettrico, vedremo cosa fare se tutto quanto detto sopra non ottiene risultati. Occorre qualche attrezzo di base e anche un piccolo
tester non guasta, anche le “cineserie” bastano!
CABESTANO